La necropoli

antichi resti raffiguranti una necropoli con scheletri umani

Fra la metà del V e gli inizi del VI secolo d.C. la vasca d’età tardo-imperiale (G), ormai abbandonata, viene riempita da una colmata volontaria costituita da terra, macerie di edifici più antichi, frammenti di rivestimenti marmorei bianchi e policromi e numerosa ceramica. I materiali raccolti in questi strati di accumulo ben rappresentano gli oggetti in uso in quel momento a Neapolis, sia di produzione locale sia d’importazione dall’Africa (coppe e piatti in sigillata africana, anfore e lucerne) e dall’oriente (piatti in sigillata ed anfore).

In un momento successivo, compreso fra tale data ed il XIII secolo, epoca della costruzione dell’edificio angioino, s’impianta nell’area una fitta necropoli. Sono state, infatti, individuate e scavate circa 50 sepolture; tali tombe si dispongono su più livelli ed in parte si presentano disturbate o danneggiate prima dalla sovrapposizione di altre tombe, poi dalla costruzione delle strutture d’epoca successiva.

antichi resti umani

Fig.2 – La sepoltura di un cavaliere (particolare degli speroni)

Le sepolture riscontrate sono ad inumazione e per la maggior parte in fossa terragna; per alcune è ipotizzabile la presenza di una cassa lignea, di cui restano lievi tracce nel terreno e in qualche caso i chiodi in ferro di giunzione tra le assi. Alcune, individuate nell’area occidentale dell’ambiente, sono state realizzate, per esigenze di spazio, scavando una fossa all’interno delle strutture murarie pertinenti alle fasi d’età romana.

Le tombe, con orientamento generalmente diversificato, in modo da occupare il minor spazio possibile, sono riferibili sia a adulti che a giovani di sesso maschile e femminile (fig. 1). Esse non presentano corredo, fatta eccezione per alcune con oggetti d’uso personale. Tra questi sono da segnalare: fibbie o in bronzo o in ferro poste ai lati del bacino, pertinenti ad una cintura; un orecchino in argento ad anello decorato a globetti; due anelli, di cui uno in oro con ametista ed uno in argento, con finto castone decorato con due mani giunte incise. Grande interesse riveste una coppia di speroni a brocco in bronzo, con arco a fascia liscia e con una maglia rettangolare ad un’estremità e un occhiello ad un’altra, con una fibbia ed una placchetta mobili, agganciate all’occhiello, entrambe decorate a sbalzo con la rappresentazione di un felino rampante (fig. 2. Si tratta di un ritrovamento estremamente significativo, considerata la penuria di rinvenimenti in Italia di questo tipo di oggetto, che consente di attribuire con certezza al defunto lo status di cavaliere.

Difficile, ad una prima analisi, sembra un’articolazione cronologica più puntuale della necropoli, a causa dei pochi oggetti forniti dalle sepolture e della continuità tipologica degli oggetti stessi. In particolare per quanto riguarda le fibbie di cintura e gli speroni, essi trovano confronti già con materiali da contesti funerari d’età alto-medioevale ma sembrano diffusi con tipologie simili anche in piena età medioevale

Ultimo aggiornamento: 12/08/2025, 17:49

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