Descrizione
Il Comune di Napoli, negli ultimi anni, ha avviato un percorso volto al miglioramento complessivo del sistema dei servizi educativi rivolti alla fascia 0-6 anni. Questa mattina, presso la Sala dei Baroni di Castel Nuovo, l’Assessora all’Istruzione e alle Famiglie, insieme a dirigenti e funzionari comunali, ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e degli enti del Terzo settore che gestiscono i nidi comunali, per un confronto sullo stato e sulle prospettive del sistema educativo cittadino.
Il processo di innovazione in corso riguarda sia gli aspetti organizzativi che quelli pedagogici. Le novità principali riguardano la riorganizzazione del sistema dei servizi, l’introduzione della figura dei Coordinatori Educativi e Pedagogici, l’approvazione del nuovo Regolamento per la gestione dei servizi educativi 0-6 anni e l’investimento nella formazione continua del personale educativo. Tali azioni hanno contribuito all’avvio di un significativo processo di qualificazione del modello organizzativo e del funzionamento dei servizi.
In questo contesto, assume particolare rilievo la collaborazione con Reggio Children S.r.l., fondata sui principi del Reggio Emilia Approach®, sviluppato nei nidi e nelle scuole dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia. Il dialogo con Reggio Children è finalizzato alla definizione degli orientamenti pedagogici che il Comune di Napoli intende adottare, attraverso la costruzione condivisa del Progetto Educativo Cittadino e la sperimentazione di pratiche educative innovative, capaci di valorizzare le esperienze maturate e di aprire nuove prospettive.
Elemento centrale di questo percorso è il riconoscimento del bambino come soggetto di diritti, protagonista attivo nella costruzione della propria identità.
«Questa Amministrazione – ha spiegato l’Assessora all’Istruzione e alle Famiglie – ha avviato un processo di riorganizzazione delle strutture educative, anche attraverso il reclutamento di personale con funzioni di coordinamento pedagogico, che prima non era presente. Ci muoviamo in una logica 0-6 anni in cui non c’è alcuna cesura tra nido e scuola dell’infanzia, ma educatori e insegnanti lavorano insieme per costruire una continuità educativa e realizzare poli per l’infanzia, come indicato dalle linee guida ministeriali e dagli studi di pedagogia. Abbiamo avviato una collaborazione con Reggio Children, eccellenza internazionale, e abbiamo cercato di superare un modello concepito come servizio di welfare, perché si tratta di offrire un servizio educativo. Le famiglie sanno che nelle nostre strutture si crea un contesto in cui i bambini fanno esperienze che consolidano capacità di apprendimento che li accompagneranno per tutta la vita».